Castlevania Nocturne 2 Recensione: un finale esplosivo per lo spin-off di Netflix! (2025)

Se ci ricordiamo ancora di Castlevania, è merito di Netflix. Con la serie videoludica in pausa forzata da più di dieci anni, dopo una trilogia tutt'altro che eccelsa, quello che resta della storica IP Konami sono una serie di collection dei titoli vintage, ciclicamente riproposti su ogni console possibile e immaginabile. Questo almeno nel mondo dei videogiochi: sul piccolo schermo, invece, Castlevania è diventata una serie di richiamo - magari non quanto i giochi per NES, ma poco ci manca - grazie all'adattamento animato prodotto da Netflix. Arrivato nel 2017 e conclusosi dopo quattro stagioni, l'anime di Castlevania ha dato nuova vita alla saga Konami, facendo ben sperare in un suo revival anche in formato giocabile. Mentre di un nuovo gioco ancora non si sa nulla, in streaming è arrivato Castlevania Nocturne, spin-off (sempre animato) della saga principale ambientato durante la Rivoluzione francese. La prima stagione è uscita nel 2023, mentre la seconda ha fatto il suo debutto a inizio 2025, con l'ingrato compito di concludere una storia assai complessa e suggestiva, ispirata a Rondo of Blood e Symphony of the Night, due dei Castlevania più amati di sempre. Ce l'avrà fatta?

Ammazzavampiri nella Francia della Rivoluzione

Tracciare un collegamento tra Castlevania Nocturne e i due capitoli videoludici degli anni Novanta è difficile: certo, i nomi dei personaggi sono gli stessi, e più o meno simili sono le loro relazioni.

Analoga è pure l'ambientazione, la Francia rivoluzionaria di fine Settecento, anche se le vicende storiche hanno una rilevanza molto minore nella seconda stagione di Nocturne rispetto al peso che rivestivano negli episodi del 2023. Certo, qualche giacobino lo vediamo, la Guardia Rivoluzionaria e persino Robespierre fanno la loro breve comparsa sullo schermo, ma qui la metafora del vampirismo come simbolo della rapacità dei nobili d'antico regime cade completamente, anche perché il tempo per pensare nella seconda stagione di Nocturne è davvero poco. Ancor più che in passato, il focus della trama si sposta dalla riflessione all'azione, e ciò è tanto più vero quanto più ci si avvicina alla fine, al punto che gli ultimi due episodi rappresentano, di fatto, un'unica, grande battaglia finale tra le forze del bene e quelle del male. Il ritmo è dunque più incalzante, complice la scelta di mantenere separati i personaggi principali per buona parte della stagione, passando da un gruppetto all'altro senza soluzione di continuità. Questa scelta funziona piuttosto bene all'inizio, quando l'atmosfera è ancora (relativamente) calma, ma con il lungo andare tende a stancare un po', anche perché i salti a cui lo spettatore è costretto sono assai frequenti. Dall'altra parte, però, dobbiamo segnalare che la costruzione della storia è sempre di livello, non lesina colpi di scena e fa buon uso delle variazioni del ritmo per mantenere alta l'attenzione.

Il continuo rimbalzare tra un co-protagonista e l'altro è una diretta conseguenza del finale della prima stagione, che non solo ha introdotto all'ultimo il personaggio di Alucard - tutto da spiegare, all'alba della Stagione 2 - ma che ha anche fatto divergere gli scopi e gli obiettivi di Maria da quelli di Richter e Annette. Mentre la prima resta nelle campagne francesi a interrogarsi sulla sua famiglia e sui suoi poteri, gli altri si precipitano a Parigi, dove sperano di trovare un'antica mummia che impedirà la trasformazione di Erzsebet Báthory nella Dea Sekhmet, mettendo fine ai suoi piani di conquista del mondo. Sulle loro tracce ci sono però un'orda di vampiri comandati dalla rediviva Drolta e un gruppo di creature della notte, tra le quali ritorna l'ex-partner di Annette Edouard, che ormai ha abbracciato la sua identità da mostro.

Castlevania Nocturne 2 Recensione: un finale esplosivo per lo spin-off di Netflix! (4)

A dirla tutta, l'arco narrativo di Richter e Annette è tutto sommato prevedibile, mentre ben più interessante è quello di Maria, che deve trovare un nuovo equilibrio - morale, famigliare, psicologico persino - ora che sua madre è diventata un vampiro e che la vera identità di suo padre è stata finalmente rivelata. Queste due trame principali si intrecciano ripetutamente con quelle di Orlox, del monaco-guerriero Mizrak e dell'abate di Machecoul, con quest'ultimo che, seppur con uno screentime ridotto, si rivela uno personaggi più tormentati e profondi dell'intera serie.

Un'animazione virtuosa

In generale, tutti i personaggi di Castlevania Nocturne vengono approfonditi in maniera più che sufficiente, al punto che la seconda stagione si prende un bel po' di tempo per raccontare persino le storie di origini di Erzsebet e della sua servitrice Drolta.

Anche la vita di Annette a Santo Domingo e la gioventù di Juste Belmont vengono esplorate, benché incidentalmente. Stranamente, l'unica figura a non godere di particolare sviluppo è Alucard, che interviene perlopiù come una forze imbattibile ma cieca, un deus ex machina mosso da una moralità chiara, cristallina e per questo prevedibile, con una pletora di rimandi alla sua vita secolare che però non si traducono in nulla di concreto - materiale per il prossimo anime di Castlevania, forse? Non convince appieno neppure la scelta di lasciare la Rivoluzione sullo sfondo della storia, specie dopo che nella prima stagione aveva goduto di uno spazio piuttosto ampio: ciò dipende dal fatto che la vicenda personale di Maria - la rivoluzionaria del gruppo - ha preso una via che l'ha tenuta ben lontana dalla politica del suo tempo. Ci è però parso uno spreco vedere messa da parte una componente così importante dell'identità dello show. Soprattutto perché, ora che i lugubri castelli e le segrete delle chiese sono stati messi da parte, è proprio l'insolito mix tra la Rivoluzione francese e la mitologia egizia a fornire spessore e unicità al mondo di Nocturne, altrimenti piuttosto generico e derivativo - un po' come il design dei personaggi e delle creature della notte, ma questo già lo si sapeva.

Lo stile adottato dalla seconda stagione di Castlevania Nocturne è d'altro canto identico a quello delle puntate arrivate in streaming nel 2023. Nulla di troppo strano: tutto è come ce lo si aspettava, nel bene e nel male. Per quanto riguarda i punti dolenti della precedente stagione, possiamo confermare almeno il tentativo di smussare gli angoli più spigolosi, come le animazioni dei volti e il design dei vampiri (in questa stagione ce ne sono meno, ma almeno la loro estetica è più convincente e mostruosa). In parallelo, gli artisti di Powerhouse Animation (già noti per Tomb Raider: La Leggenda di Lara Croft e Blood of Zeus) hanno spinto l'acceleratore sulle scene di combattimento, che si allontanano leggermente dal canone estetico del resto della serie, assumendosi qualche rischio visivo e ammiccando fortemente agli anime più popolari degli ultimi anni nel Sol Levante - uno su tutti: Jujutsu Kaisen.

Castlevania Nocturne 2 Recensione: un finale esplosivo per lo spin-off di Netflix! (8)

Ecco, proprio i momenti action sono il fiore all'occhiello di Castlevania Nocturne: coreografici, altamente spettacolari, enormi per dimensioni e portata, virtuosi per regia e fotografia, gli scontri tra creature notturne e amazzavampiri lasciano a bocca aperta e diventano via via più spettacolari man mano che ci si avvicina al climax finale. Così, la serie si fa perdonare un paio di incertezze sulle altre animazioni dei protagonisti, piuttosto legnose nei momenti di pace, regalando agli spettatori un finale in due episodi di altissima qualità, da guardare tutto d'un fiato: una vera gioia per gli occhi!

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Author: Virgilio Hermann JD

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